
“La chiamiamo manutenzione gentile ed è la costante ricerca del possibile equilibrio fra le esigenze operative della prevenzione idrogeologica ed il loro inserimento nel contesto ambientale. La firma del Protocollo d’Intesa con la Lega Italiana Protezione Uccelli (domani, martedì 15 Aprile, ore 11.00, sede ANBI a Roma) ne sarà ulteriore conferma, ma sono quotidiani, lungo la Penisola, gli esempi di una prassi divenuta cultura del nostro mondo”: a sottolinearlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’ Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e della Acque Irrigue, cui fa eco Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI: “Le scale di risalita per i pesci a lato degli sbarramenti idraulici sono sicuramente uno dei più singolari esempi dell’attenzione, che i Consorzi di bonifica ed irrigazione dedicano al mantenimento degli ecosistemi.”
La più recente testimonianza arriva dalla Toscana dove, nel comune di Pratovecchio Stia, il fiume Arno ha ritrovato il suo equilibrio ambientale, grazie alla realizzazione di un “sentiero blu” nell’ambito della manutenzione ordinaria, programmata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno per la riduzione del rischio idraulico: il ripristino di una soglia in massi ciclopici, rinforzata con soglia in cemento, si è accompagnato alla creazione di un corridoio, lungo circa 12 metri, per superare gli ostacoli artificiali, che interrompevano il percorso migratorio di molte specie con il rischio di comprometterne la riproduzione e, in qualche caso, la sopravvivenza stessa.
L’opera, realizzata a secco esclusivamente con roccia arenaria autoctona e sedimenti litoidi fluviali, è stata completata con un deflettore in legno, studiato per regolare il flusso dell’acqua e rendere il passaggio dei pesci più agevole.
“L’opera è stata pianificata con attenzione per ridurre al minimo l’impatto sul territorio e garantire un perfetto inserimento nel contesto naturale” spiega Enrico Righeschi, ingegnere del settore difesa idrogeologica e referente dell’ente consortile per l’area del Casentino.
“È una conferma dell’impegno e dell’attenzione poste dai Consorzi di bonifica nel coniugare la necessità di interventi idraulici con la tutela dell’ecosistema fluviale” commenta la Presidente del “Toscana Nord”, Serena Stefani.
“Prima dell’intervento – precisa Nicola Venturini, presidente dell’Associazione Pescatori Casentinesi – la fauna ittica è stata catturata e temporaneamente rimossa per ridurre al minimo l’impatto dei lavori. Queste acque infatti sono popolate da numerosi esemplari di trote fario, cavedani e barbi. Abbiamo individuato anche alcuni ghiozzi, che sono simbolo di un ambiente di grande qualità.”
Nel tratto, che accoglie la scala, si apre ora la stagione della pesca “no kill” (con rapido rilascio del pesce catturato), che ogni anno richiama centinaia di appassionati italiani e stranieri, diventando anche importante asset turistico per il territorio.