Cdf: requisiti e fasi

Come stabilito dalla Carta nazionale dei contratti di fiume e dal documento  Definizioni e requisiti qualitativi di base dei Contratti di Fiume elaborati dal Tavolo nazionale dei Contratti di fiume, questi percorsi partecipativi devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • Requisiti  di finalità e coerenza
  • Requisiti di impostazione

Requisiti di finalità e coerenza

I Contratti di fiume sono strumenti utili per la prevenzione e riduzione dell’inquinamento; l’utilizzo sostenibile dell’acqua; la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi acquatici; la mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità.

Conseguentemente soddisfano gli obiettivi  fissati dalle normative in materia ambientale, con particolare riferimento alla Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE, che prevede il raggiungimento del “buono stato” di qualità dei corpi idrici; alle relative direttive figlie;  alla Direttiva 2007/60/CE (direttiva alluvioni) e alle Direttiva 1992/42/CE  (direttiva Habitat) e  Direttiva 2008/56/CE (direttiva quadro sulla strategia marina).

Devono quindi prevedere azioni e interventi capaci di assicurare coordinamento e coerenza con le normative vigenti ed essere  coerenti con le previsioni di piani e programmi già esistenti nel bacino idrografico di riferimento/sub-bacino.

Inoltre, per il territorio oggetto del Contratto di fiume, qualora necessario, possono contribuire ad integrare e riorientare la pianificazione locale e a migliorare i contenuti degli strumenti di pianificazione sovraordinata, in conformità con gli obiettivi delle normative ambientali.

Sottoscrizione del manifesto degli intenti del Cdf Tevere in Toscana

Requisiti di impostazione

Per consentire uno sviluppo omogeneo dei Contratti di Fiume, il Tavolo nazionale in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e ISPRA, ha redatto il documento “Definizioni e Requisiti Qualitativi di base dei Contratti di Fiume” a cui i percorsi partecipativi possono e devono fare riferimento.

Le fasi da osservare nel percorso partecipativo

Secondo le indicazioni fornite dal documento, l’iter per l’attivazione e la sottoscrizione di un Contratto di Fiume deve passare attraverso alcune fasi precise:

  • Condivisione di un Documento d’intenti,  documento che riepiloga le motivazioni e gli obiettivi generali, stabiliti anche per perseguire gli obblighi fissati dall’articolo 4 della direttiva 2000/60/CE e delle direttive figlie, le criticità specifiche oggetto del Contratto di Fiume e la metodologia di lavoro, condivisa tra gli attori che prendono parte al processo. La sottoscrizione di questo documento da parte dei soggetti interessati dà avvio all’attivazione del CdF;
  • Messa a punto di una appropriata Analisi conoscitiva preliminare integrata sugli aspetti ambientali, sociali ed economici del territorio oggetto del Contratto di Fiume.  In generale si tratta di  una monografia d’area che comprende  un dossier di area con caratterizzazione ambientale, territoriale e socio-economico, la raccolta dei Piani e Programmi (quadro programmatico), l’analisi preliminare sui portatori di interesse e le reti esistenti tra gli stessi. Tra le finalità dell’analisi vi è la definizione e/o valorizzazione di obiettivi operativi, coerenti con gli obiettivi della pianificazione esistente, sui quali i sottoscrittori devono impegnarsi;
  • Elaborazione di un Documento strategico che disegna lo scenario, riferito ad un orizzonte temporale di medio-lungo termine, capace di integrare gli obiettivi della pianificazione di distretto e più in generale di area vasta con le politiche di sviluppo locale del territorio;
  • Definizione di un Programma d’Azione (PA), documento che, per ogni azione, indica gli obiettivi, gli attori interessati, i rispettivi obblighi e impegni, i tempi e le modalità attuative, le risorse umane ed economiche necessarie, nonchè la relativa copertura finanziaria. Ha una scadenza  temporale ben definitiva e limitata (indicativamente di tre anni), alla scadenza del quale, sulla base delle risultanze del monitoraggio programmato, sarà eventualmente possibile aggiornare il contratto o approvare un nuovo PA. Il PA contiene una descrizione sintetica del contributo delle singole azioni al perseguimento delle finalità di cui alle direttive 2000/60/CE (direttiva quadro sulle acque), 2007/60/CE (direttiva alluvioni) e 42/93/CEE (direttiva Habitat) e delle altre direttive pertinenti;
  • Attivazione di processi partecipativi aperti e inclusivi per condividere intenti, impegni e responsabilità tra i soggetti aderenti al Contratto di Fiume;
  • Sottoscrizione di un Atto di impegno formale, il Contratto di Fiume, per contrattualizzare le decisioni condivise nel processo partecipativo e definire gli impegni specifici dei contraenti;
  • Attivazione di un Sistema di controllo e monitoraggio periodico del contratto per la verifica dello stato di attuazione delle varie fasi e azioni, della qualità della partecipazione e dei processi deliberativi conseguenti.
  • Informazione al pubblico. I dati e le informazioni sui Contratti di Fiume devono essere resi accessibili al pubblico, come richiesto dalle direttive 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali, attraverso una pluralità di strumenti divulgativi, utilizzando al meglio il canale Web.

 

Un momento della cerimonia della sottoscrizione del Cdf Civis Chiana

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