Il Tavolo nazionale dei CdF

Nel 2007 nasce il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume come gruppo di lavoro del coordinamento Agende 21 Locali Italiane (Tavolo costituito da Regioni ed Enti Locali), con l’obiettivo di creare una comunità in grado di scambiare informazioni, esperienze e di promuovere i Contratti di Fiume in Italia.

Al Tavolo collaborano Regioni, Province, gruppi di Comuni, associazioni o singole comunità, che intendono avviare o hanno già avviato strategie per salvaguardare fiumi, laghi e coste marine in modo partecipato e cooperativo.

Nato per  promuovere un approccio meno burocratico alla gestione delle risorse idriche, favorendo il dialogo e la partecipazione bottom up, la collaborazione fra pubblico e privato e lo scambio delle buone pratiche, il Tavolo si pone i seguenti obiettivi:

  • individuare pratiche positive relative alla partecipazione dei cittadini, delle associazioni e dei movimenti nell’ambito della gestione dell’acqua a livello locale;
  • studiare e raccogliere esperienze con il fine di promuovere accordi volontari, la governance e le politiche settoriali in materia ambientale e territoriale per la valorizzazione dei bacini fluviali;
  • contribuire alla diffusione di interventi finalizzati al miglioramento della qualità ambientale e della sostenibilità nella gestione delle risorse idriche.

Nel 2010 nel corso del V incontro del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume viene ratificata la Carta nazionale dei contratti di fiume, documento di indirizzo per l’attivazione dei percorsi partecipativi.

Nel 2015 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e il Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume, redige  il documento  Definizioni e requisiti qualitativi di base dei Contratti di Fiume, nel quale vengono specificati i principi generali e gli approcci operativi di riferimento per una corretta implementazione di questi strumenti di governance partecipata.

Tale documento ad oggi costituisce il principale riferimento metodologico per la promozione e lo sviluppo dei Contratti di Fiume in Italia.

Il Ministero dell’Ambiente ha istituito, nel novembre 2017, l’Osservatorio Nazionale dei Contratti di Fiume, nell’ambito del Progetto Creiamo PA (“Competenze e Reti per l’Integrazione Ambientale e per il Miglioramento delle Organizzazioni della PA”), finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020.

L’Osservatorio è una struttura centrale di indirizzo e coordinamento, che risponde all’esigenza di armonizzare l’attuazione dei Contratti di Fiume su scala locale, regionale e nazionale: ne fanno parte rappresentanti dell’ISPRA, le Autorità di bacino Distrettuale, Regioni, esperti in materia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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