Il tavolo nazionale dei Cdf

Il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume nasce nel 2007 da una iniziativa del Forum di Agenda 21 dell’Alta Umbria recepita dal Coordinamento A21 locali con la creazione di un apposito gruppo di lavoro.

Il suo obiettivo è contribuire alla diffusione di un nuovo approccio alla gestione delle aree fluviali italiane, aprendo  un dialogo ed un confronto finalizzato all’introduzione a scala nazionale dei Contratti di fiume.

Il Tavolo nazionale dei contratti fiume è di fatto un organismo collettivo dove far confluire spontaneamente le esperienze: una sorta di “agorà” itinerante che dà a tutti la stessa possibilità di accedervi, di esprimersi e di contribuire; un forum che raccoglie le molteplici istanze dei territori dove i Contratti di fiume nascono e che vede negli incontri annuali un momento determinante di sintesi elaborativa e di proposta. 

Ministeri, Autorità di bacino, Regioni, Comuni, Università, Associazioni, ma anche singole Comunità locali, Professionisti, Imprenditori e Cittadini, a partire da quel primo incontro di Umbertide, decidono di lavorare insieme all’interno del Tavolo, senza bisogno di protocolli o di impegni scritti, portando in quindici anni i Contratti di Fiume a divenire una delle opportunità più interessanti nella gestione dei bacini fluviali italiani. 

Il Tavolo nazionale dei Contratti di Fiume definisce:

la carta nazionale dei Contratti di Fiume, in collaborazione con Regione Lombardia, Regione Piemonte e Autorità di Distretto del PO

il documento Definizioni e Requisiti qualitativi dei contratti di fiume in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e ISPRA

Sono documenti che, senza creare ulteriori adempimenti burocratici,  tracciano linee omogenee da seguire per l’attivazione dei percorsi partecipativi e la definizione degli accordi con gli impegni da osservare.

 

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