La contribuzione per il servizio irriguo

La contribuzione richiesta per il servizio irriguo è differenziata secondo la tipologia delle utenze.

1 – UTENZE AGRICOLE

Conformemente a quanto stabilito dalla legislazione nazionale e regionale in materia di bonifica e dal Piano di Classifica Irriguo, il meccanismo, attraverso il quale il Consorzio di Bonifica recupera le risorse spese per la gestione del servizio, si basa sul riparto degli oneri in proporzione ai benefici conseguibili dagli immobili grazie all’uso potenziale ed effettivo della risorsa idrica.

Il beneficio di disponibilità irrigua, come riportato nel Piano di Classifica Irriguo, si può ricondurre a due aspetti fondamentali:

– un beneficio irriguo generale identificabile nel vantaggio tratto dagli immobili sottesi ad opere di distribuzione di acque irrigue, che si realizza indipendentemente dall’effettivo prelevamento di acqua dalla rete consortile, che deve attribuirsi alla semplice esistenza del servizio e che si concretizza in un aumento del valore immobiliare.

A tale beneficio sono associabili le spese per le attività di manutenzione e gestione degli impianti nonché, ai sensi della normativa vigente, le spese di funzionamento dell’Ente di Gestione.

– un beneficio irriguo specifico legato all’effettivo uso dell’acqua da parte di ciascun utente, cui corrispondono sostanzialmente le spese di manutenzione e gestione delle infrastrutture, degli impianti, delle attività atte a garantire l’adduzione dell’acqua ai consorziati che ne fruiscono materialmente, e l’eventuale costo della risorsa idrica se acquistata da terzi.

Il riparto dei costi tra le ditte iscritte al Catasto irriguo dei terreni irrigabili e gli utenti che usufruiscono del servizio di adduzione irrigua avverrà con ricorso ad una tariffa che tiene conto sia della superficie effettivamente “irrigata” che di quella “irrigabile”, consentendo di
gestire direttamente il recupero delle spese di carattere generale e di quelle che variano in funzione dei consumi di acqua.

Sulla base di questi principi vengono introdotte due distinte voci che compongono il contributo irriguo:

Contributo irriguo generale, ripartisce le spese di carattere generale (Sg) tra tutte le ditte incluse nel perimetro di contribuenza irrigua. La proporzionalità rispetto al beneficio tratto da ogni singola ditta dalla presenza del servizio irriguo sarà garantita tenendo conto della somma delle superfici delle particelle di proprietà della ditta che possono fruire dell’adduzione dell’acqua (superfici irrigabili). Per la determinazione del contributo irriguo generale viene determinato l’indice di contributo irriguo che ripartisce il beneficio generale per ogni superficie irrigabile secondo il Piano di Classifica.

Contributo irriguo specifico o di adduzione, calcolato a livello di singola ditta, esprime la quota di spesa che deve sostenere ogni ditta che utilizza l’acqua addotta dal servizio consortile. In altre parole esprime il corrispettivo che ogni ditta irrigua paga all’Ente Gestore al fine di garantire la copertura dei costi per gli interventi di manutenzione e di gestione delle opere di irrigazione funzionali all’adduzione della risorsa idrica. Il calcolo del contributo irriguo di adduzione avviene in base al consumo effettivo del volume di acqua addotta a livello di ciascuna ditta, determinato con misura diretta per mezzo di appositi contatori.

Per le ditte he usufruiscono del servizio di adduzione è da considerare un’ulteriore quota di spesa. E’ la quota fissa per ciascun allaccio, definita annualmente in sede di approvazione del Ruolo Irriguo, per coprire i costi di attivazione e gestione del punto di consegna.

Per la determinazione del contributo specifico o di adduzione secondo il Piano di Classifica sono state adottate 3 fasce di prelievo in relazione all’intensità d’uso dell’acqua al fine di recepire le indicazione della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE per l’attuazione di politiche dei prezzi dell’acqua, in modo da  incentivare gli utenti ad un uso più responsabile e sostenibile delle risorse idriche e considerando che esiste una proporzionalità diretta tra l’intensità d’uso della risorsa e il beneficio conseguito dall’utente.

Alle tre fasce di prelievo corrispondono indici di prezzo dell’acqua Ip diversificati, individuati confrontando il livello d’uso della ditta irrigua con la media mobile del deficit idrico degli ultimi quattro anni per il periodo maggio ottobre.

Sulla base dei criteri sopra esposti verranno ripartite le spese sostenute dal Consorzio per la gestione, manutenzione e funzionamento delle opere e degli impianti irrigui.

Ogni anno il Consorzio predispone un bilancio preventivo di funzionamento per le attività connesse all’irrigazione.

– Le spese generali sono ripartite tra le ditte iscritte al catasto irriguo.
– Le spese di adduzione sono ripartire tra gli utenti che hanno utilizzato il servizio di distribuzione dell’acqua.

Il Consorzio potrà disporre l’emissione di un ruolo suppletivo o riportare a nuovo l’eventuale conguaglio.

2 – UTENZE NON AGRICOLE

La contribuzione, per tale tipologia di utenza, sarà data da:
– un Contributo irriguo generale,
– una quota fissa per richiesta di fornitura e una quota a metro cubo commisurata ai consumi, stabilite annualmente.

3 – UTENZE FUORI PERIMETRO DI CONTRIBUENZA

La contribuzione, per tale tipologia di utenza, sarà data da:
– una quota fissa
– una quota in funzione delle superfici irrigate
– una quota a metro cubo commisurata ai consumi,
stabilite annualmente

 

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