ROSSI AD AREZZO

Continua l’impegno del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per garantire, oltre alla manutenzione ordinaria, anche gli interventi, definiti con il Genio Civile, per tamponare cirticità e per eliminare eventuali elementi di pericolo. Un lavoro non stop mentre in via Ernesto Rossi arriva la solidarietà di tutto il sistema della bonifica toscana e nazionale, l’offerta di collaborazione e la disponibilità di mezzi e uomini per dare man forte al territorio investito dall’eccezionale ondata di maltempo che ha mietuto una vittima e seminato danni ingenti. Continuano intanto gli incontri e le ricognizione con un forte protagonismo della Regione Toscana che ha dimostrato, in modo concreto e tangibile, la sua vicinanza e il suo aiuto dal giorno dopo il terribile week end che ha ferito il territorio.

“Anche se da Roma non arriveranno i fondi necessari, la Regione garantirà comunque quanto serve a realizzare gli interventi in somma urgenza, quelli necessari a ripristinare le condizioni di sicurezza per i cittadini”. Lo ha promesso il Presidente Enrico Rossi, martedi,  agli amministratori aretini, convocati presso il Genio civile per fare il punto della situazione, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza regionale.

“Poi – ha aggiunto Rossi – ci faremo carico delle urgenze che potremo gestire se, come mi auguro, verrò nominato commissario e potrò agire con poteri straordinari. Del resto questo evento per numero di cittadini coinvolti, circa 20.000, è paragonabile a quello che due anni fa ha colpito Livorno, dove sono stato nominato commissario. Mi auguro di poterlo essere, e fin dalla settimana prossima, anche ad Arezzo”.

Con lui ad Arezzo, c’erano gli assessori regionali alla protezione civile, Federica Fratoni (che aveva già effettuato un primo sopraluogo nella giornata di lunedi), ad infrastrutture e trasporti, Vincenzo Ceccarelli, all’agricoltura, Marco Remaschi, alle attività produttive, Stefano Ciuoffo.

“Abbiamo la necessità – ha precisato Rossi – di avere, entro   venerdì, una stima dei danni subiti dalle attività produttive e dai privati. Prego le amministrazioni comunali di procedere in questo senso e faccio appello alla sobrietà aretina per stimare e non sovrastimare i danni, perché vogliamo inviare a Roma stime accurate e realistiche”.

Il presidente ha ricordato i numerosi interventi realizzati nell’area aretina:  opere che funzionano, hanno prodotto effetti positivi e contenuto i danni. Tra queste gli interventi sui rii Valtina e Sellina e quello in programma sul bacino del Vingone i cui lavori potrebbero iniziare entro sei mesi “se il Governo riconoscerà lo stato di emergenza così come la Regione ha chiesto”, ha precisato il Presidente.

Al termine della lunga giornata di incontri, Rossi  ha invitato il ministro dell’agricoltura, Gian Marco Centinaio, a visitare i luoghi colpiti dall’alluvione. “Il ministro – ha spiegato Rossi – si è dichiarato subito disponibile ed io l’ho ringraziato molto. Gli ho anche proposto di costituire un gruppo di lavoro formato da tecnici del ministero e della Regione Toscana perché possano valutare un pacchetto di proposte e di iniziative a sostegno degli agricoltori colpiti dalle violente piogge e dalle grandinate di sabato e domenica scorsi. Anche in questo caso il ministro si è detto d’accordo. Credo che questa collaborazione sarà senz’altro utile. Da parte nostra faremo tutto il possibile per alleviare disagi e problemi di cittadini ed imprenditori”.

FEDERICA FRATONI, ASSESSORE AGRICOLTURA

“Ci metteremo subito al lavoro per rivedere l’assetto idraulico di queste zone dell’aretino e definire e programmare interventi dimensionati a certe tipologie di eventi. Concentreremo   i nostri sforzi sul reticolo minore a valle di Arezzo   che non è a un livello adeguato e bisogna invece progettare gli interventi immediati per la riduzione del rischio idraulico. La giunta regionale    approverà subito una delibera per le spese dei soccorsi, poi si passerà alla  fase per la quale ci auguriamo arrivi la dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale. Si attiveranno in ogni caso i soliti strumenti come il microcredito, o quelli più adatti  a seconda delle tipologie di aziende. L’invito alla Provincia è di presidiare le attività dei Comuni per il censimento danni. Terminata la fase emergenziale faremo un tavolo tecnico idraulico e idrogeologico su Arezzo per attivare la pianificazione delle opere necessarie e degli  interventi. Verranno immediatamente attivate  le somme urgenze sul Valtina a monte dell’attraversamento dove il fiume è esondato, sul Sellina a Gaville, nella zona di Rassina a Castel Focognano, sul fosso Grosso in corrispondenza dell’attività produttiva che ha subito i danni maggiori nella zona. Intanto, i sopralluoghi proseguono”.

VINCENZO CECCARELLI, ASSESSORE INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

“Danni ingenti   e  per questo il pensiero di tutti noi va a come poter ristorare cittadini e attività produttive. Adesso dobbiamo guardare avanti e programmarci per creare tutte le condizioni per le quali, in futuro, anche in presenza di eventi di tale entità, i danni possano essere evitati o quantomeno limitati. Accanto a questo dovranno essere accertate le eventuali responsabilità”.

MARCO REMASCHI, ASSESSORE AGRICOLTURA REGIONE TOSCANA

“Se, come ci auguriamo, il ministero   riconoscerà lo stato di calamità naturale, per gli imprenditori agricoli si aprirà l’opportunità di ottenere aiuti economici. Sul sito dell’Artea hanno già da ora e per i prossimi venti giorni la possibilità di fare domanda. Le misure a cui possono fare riferimento sono la 5.1 che riguarda la prevenzione e la 5.2 che prevede il ristoro di alcuni danni subiti rispetto agli investimenti già effettuati. Per chi invece volesse ripartire e dare una spinta alla propria azienda, la misura 4.1, a sportello e senza alcun bando, prevede l’erogazione di finanziamenti, fino a 500.000 euro, a tassi molto agevolati. Infine la Regione é disponibile a concedere il microcredito da 10 a 20.000 euro anche alle aziende agricole che potranno iniziare a restituirlo, anche in dieci anni, a partire dal terzo”.

VITTORIO BUGLI, ASSESSORE ALLA PRESIDENZA

“Ora dunque superiamo emergenza  mapoi riflettiamo se non sia il caso di cambiare i modelli, visto che questi fenomeni eccezionali sono sempre più frequenti. E in ogni caso una componente essenziale di qualsiasi azione di prevenzione rimane la manutenzione di fossi e fiumi. In questi mesi e anni su questo, attraverso l’opera dei consorzi, abbiamo fatto passi importanti. Altrettanto va fatto sul reticolo minore e sulle fognature”.

Presente ai sopralluoghi anche Lucia De Robertis,  vice Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, aretina vicina agli aretini colpiti dal terribile week end di pioggia e grandine.

 

I LUOGHI PIU’ COLPITI

 Bagnoro, frazione del comune di Arezzo, dove la situazione del corso d’acqua del Valtina è sotto osservazione da tempo e dove nel 2015 sono state risagomate e consolidate le sponde del torrente con un finanziamento regionale, intervento che ha prodotto i suoi effetti evitando la rottura e la tracimazione. Adesso si dovrà intervenire ulteriormente, dicono i tecnici, con lavori importanti già individuati  ma resi particolarmente critici dalla presenza di abitazioni che insistono sul corso d’acqua.
Gaville/Santa Firmina dove ha esondato il Sellina da alcuni attraversamenti già oggetto di ordinanza di demolizione del Genio civile, con danni alle abitazioni e alle coltivazioni.
via Romana/San Lazzaro, dove il sopralluogo ha riguardato l’attraversamento sulla Due Mari, un attraversamento del tutto insufficiente ma impossibile da adeguare perché i lavori aggraverebbero il rischio idraulico del tratto a valle dell’abitato di Arezzo.
Via Padre Teodosio completamente allagata dalle acque esondate del Valtina e del Sellina.

Nella frazione di Rigutino, le piogge abbondanti hanno avuto effetti molto pesanti sul versante sud (Val di Chiana) influendo sul reticolo minore che, insinuato in modo capillare nel tessuto urbano, è esondato a causa delle interferenze provocate dalle presenze antropiche che incidono sul defluire del corso d’acqua. Sono esondati il rio Grosso e il rio Rigutino con danni ingenti alle abitazioni e alle attività economiche.

 

 

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