TEVERE SOTTO I FERRI CONTRO LE EROSIONI

Misurano complessivamente 300 metri i due tratti del Tevere sottoposti a restyling dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno,  ma le dimensioni non devono trarre in inganno.

Si tratta di due segmenti  dell’asta fluviale piuttosto delicati e complessi sia dal punto di vista idrogeologico sia dal punto di vista naturalistico.

Siamo nel comune di Pieve Santo Stefano, in un contesto ambientale di elevato pregio, dove le attività di manutenzione ordinaria devono essere condotte in modo ancora più attento al rispetto della biodiversità presente nell’area.

 Il primo tratto, in località Formole, ricade infatti ai margini dell’omonima Riserva Naturale dove il fiume rappresenta un corridoio ecologico da migliorare  con continuità, anche attraverso la riqualificazione e la ricostruzione della vegetazione ripariale

Il  secondo,  in prossimità del Viadotto Tevere 2 dell’itinerario europeo E45, si sviluppa all’internodi territori coperti da boschi e foreste ricadenti all’interno del Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di piano paesaggistico della Regione Toscana  

In  una cornice splendida dal punto di vista paesaggistico,  uomini e mezzi, coordinati dall’ingegner Chiara Nanni, referente di area del settore difesa idrogeologica del Consorzio, in collaborazione con l’ingegner Enrico Righeschi, hanno da poco concluso la riprofilatura del Tevere  per prevenire e contenere importanti fenomeni di erosione. 

In entrambi i casi – spiega l’ingegner Nanni – la finalità dell’operazione era di  movimentare il materiale litoide che, nei primi 200 metri, si era accumulato in adiacenza della riserva naturale; e, nei successivi 100 metri, si era concentrato in prossimità dei piloni della strada statale: i sedimenti  delle barre,   spostati verso valle o all’interno della sezione idraulica, sono stati utilizzati per  il ripristino di scoscendimenti spondali localizzati”.

La Presidente Serena Stefani commenta: “Grande sforzo del Consorzio di Bonifica per garantire una manutenzione ordinaria efficace dal punto di vista idrogeologico, ma sempre più calibrata sulle caratteristiche ambientali dell’area dove si effettuano gli interventi”.

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